
2004-2024
La Legge sulla fecondazione assistita compie 20 anni
Esattamente vent’anni fa, veniva pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 40/2004 sulla fecondazione assistita che sarebbe poi entrata in vigore il 10 marzo 2004: sino ad allora, dagli anni ’90 in cui abbiamo iniziato ad operare nel campo della procreazione medicalmente assistita (PMA), nessuna norma o linea guida era stata emanata per normare questo settore.
Dal punto di vista scientifico e pratico, la Legge 40 ha rivoluzionato l’approccio degli operatori verso le coppie affette da infertilità e/o sterilità ponendo dei limiti che, ancora oggi, risultano incoerenti con quanto affermato dalla Costituzione Italiana circa il diritto alla genitorialità: in primis, l’abolizione della possibilità di accesso ai trattamenti di fecondazione assistita per le coppie sterili che necessitavano della donazione di gameti femminili o maschili (trattamento oggi noto come fecondazione eterologa); l’obbligo di trasferimento in cavità uterina di tutti gli ovociti inseminati (e comunque non superiori ad un numero di tre) con conseguente aumento dei tassi di gravidanze plurime; il divieto di crioconservazione degli embrioni (ad eccezione di casi eccezionali) con conseguente aumento del rischio di insorgenza della sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) nelle donne sottoposte, appunto, a protocolli di stimolazione ovarica; il divieto di accesso ai trattamenti di fecondazione assistita per le coppie fertili ma affette o portatrici di mutazioni geniche o disordini cromosomici (divieto di diagnosi pre-impianto sugli embrioni).
Conseguenza della promulgazione della Legge, è stato il progressivo “impoverimento” dei Centri di fecondazione assistita italiani che hanno visto migrare all’estero un significativo numero di coppie escluse dai nuovi limiti imposti dalla normativa. Per le coppie stesse, ovviamente un aggravio economico nell’esercizio del diritto, sancito dalla Costituzione, di diagnosticare o curare una patologia riconosciuta a tutti gli effetti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
E’ stata necessaria la sollevazione della comunità scientifica, degli operatori del campo della PMA, delle associazioni a difesa dei pazienti, dopo svariati ricorsi a Tribunali sparsi sull’intero territorio nazionale, per promuovere, pezzo dopo pezzo, la revisione di una normativa che, ad oggi, risulta ancora in essere.
A partire dall’anno 2010, nonostante nessuna consultazione parlamentare volta alla modifica della norma, varie sentenze hanno minato l’impianto della Legge 40 rendendo possibile nuovamente: l’inseminazione contemporanea di un numero congruo di ovociti con possibilità di crioconservazione degli embrioni affinché una paziente non dovesse ricorrere a stimolazioni ovariche ripetute con conseguenti rischi di salute; il ripristino della possibilità di accesso a trattamenti di fecondazione assistita con diagnosi preimpianto per evitare la trasmissione di patologie genetiche nella prole; finalmente, nel 2014, l’abolizione del divieto di ricorso alla donazione di gameti ha riallineato l’Italia ai paesi confinanti nonostante resistano divieti che riguardano, in particolare, individui non facenti parte di una coppia o non eterosessuali.
Bambini nati grazie alla Fecondazione Assistita
Nonostante i divieti iniziali imposti dalla Legge, secondo i dati raccolti dal Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità, in questi 20 anni i trattamenti e i tassi di gravidanza, in Italia, sono raddoppiati e oltre 217.000 bambini sono infatti nati grazie alla tecniche di fecondazione assistita; l’attività della PMA è aumentata a tal punto che la percentuale dei bambini nati vivi, sulla popolazione generale, è arrivata ad essere il 4,25%; le procedure di PMA che prevedono l’utilizzo di embrioni crioconservati sono aumentate da 1.338 nel 2005 a 29.890 nel 2022 e il tasso di gravidanza ogni 100 trasferimenti eseguiti è passato dal 16,3% del 2005 al 33% del 2022.
Tasso di gravidanza ogni 100 trasferimenti
2005
2022
E’ necessario, però, condurre ulteriori battaglie affinché in Italia (Nazione nel Mondo che vanta il primato della prima gravidanza ottenuta da ovociti vitrificati; la prima gravidanza ottenuta a seguito di test genetico preimpianto realizzato sugli ovociti; Nazione i cui operatori hanno contribuito a far nascere la ICSI – acronimo di Iniezione Intra-citoplasmatica dello Spermatozoo- abbattendo le barriere dell’infertilità maschile) possa essere garantita la possibilità di ricerca scientifica su quella popolazione di embrioni definiti in stato di abbandono e che potrebbero costituire una risorsa fondamentale per aumentare le conoscenze nel campo dei trattamenti di fecondazione in-vitro o sul comportamento, in generale, delle cellule staminali.