IL SEGRETO DEL SUCCESSO STA NELL’ASPETTARE IL MOMENTO GIUSTO PER IL TRASFERIMENTO DEGLI EMBRIONI
Una svolta importante nell’ambito della Medicina della Riproduzione e nella gestione dei cicli di Fecondazione In-Vitro, è scaturita dalla possibilità di congelare gli Embrioni generati in un trattamento per poi utilizzarli in un secondo momento.
Dal punto di vista tecnico, la moderna metodica di congelamento utilizzata, detta “Vitrificazione”, consiste nel raggiungimento da parte dell’embrione dello stato solido in modo ultrarapido, impedendo così la formazione di cristalli di ghiaccio interni che potrebbero provocare potenziali danni a carico delle strutture cellulari.
1) Prima dell’avvento e della messa a punto della tecnica di Vitrificazione, la strategia d’elezione era rappresentata dal trasferimento simultaneo in utero di più Embrioni “a fresco” (ossia dopo la fertilizzazione in-vitro nell’arco dello stesso ciclo di trattamento).
2) Successivamente, si è delineata come pratica standard dei cicli di PMA quella di scegliere il numero di Embrioni da impiantare “a fresco” nell’utero della donna e di crioconservare quelli rimasti in modo da poterli utilizzare per tentativi futuri.
3) Recentemente, invece, il trend risulta quello di crioconservare subito tutti gli Embrioni prodotti per tentare l’impianto solo più tardi, quando gli ormoni tornano a livelli fisiologici e l’organismo non è più sotto l’effetto dei farmaci usati per la stimolazione follicolare.
Questa nuova pratica, dall’inglese “Frozen Embryo-Transfer” (FET, ossia trasferimento di Embrioni congelati), da un lato aumenta le probabilità di impianto e di successo della gravidanza e dall’altro migliora la sicurezza delle Tecniche di Fecondazione Assistita, poiché evita tutti i possibili effetti negativi sull’endometrio e l’insorgenza di complicanze pericolose come la sindrome da iperstimolazione. Inoltre, dati preliminari mostrano come le gravidanze ottenute da Embrioni Crioconservati risultano essere clinicamente meno complesse rispetto a quelle ottenute da Embrioni “a fresco”: i fastidi derivanti da sanguinamento risultano minimizzati; la crescita appare più lineare e fisiologica; alla nascita, i bambini mostrano un peso superiore di circa 200 grammi a parità di epoca gestazionale.
Il Centro Palmer è stato precursore di questo approccio:
in base alla qualità e alla quantità del materiale biologico ottenuto e alle caratteristiche della coppia, viene prospettata la possibilità di:
a) posticipare il trasferimento degli Embrioni ad un momento successivo (quando i livelli ormonali sono ottimali e l’ambiente uterino risulta più “fisiologico” e idoneo per favorire l’impianto dell’embrione)
b) rispettando così la sincronia embrione-endometrio
c) riducendo le possibili complicanze ostetriche.
Le Percentuali di Successo ottenute presso il Centro Palmer confermano effettivamente la validità di questa tendenza.
